Ciao, sono Giulietta, sono e faccio l’architetto e sì…l’odore della malta per me è un profumo inebriante. Questa cosa della costruzione è un po’ un vizio di famiglia: entrambi i miei nonni erano costruttori e temo mi abbiano trasmesso il gene del “sangue a mattoncini”.
Sono nata a Torino, vivo da sempre a Milano, ma ho trascorso un lungo periodo a Barcellona, dove ho sia studiato che lavorato nello studio di colui che considero il mio mentore, Carlos Ferrater. 10 anni fa, rientrata in Italia per laurearmi, mi sono trovata davanti alla scelta di cercare un lavoro in uno studio o tentare la libera professione. Ricordo ancora quello che mi disse quando gli chiesi un consiglio: “se avessi qualche buon contattato e mi si presentasse l’occasione di avere un primo incarico, io mi ci butterei. Ma mi raccomando, devi partire da qualcosa di PICCOLO, solo così imparerai gradualmente a gestire un progetto nella sua totalità”. Il colpo di fortuna si è presentato e ho deciso di intraprendere questo viaggio, va detto, soprattutto grazie al sostegno della mia famiglia e di colui che poi è diventato mio marito, Marco: le bollette, almeno all’inizio, non si pagano con la voglia di indipendenza. Ho iniziato da piccole ristrutturazioni e dal design di oggetti, partecipando anche a concorsi per giovani, e poi la varietà e il livello di complessità dei progetti è aumentato progressivamente, non ho ancora capito se per un caso o se perché gradualmente ho imparato a gestire situazioni più complicate.
Contemporaneamente non ho smesso di curiosare in giro e, oltre all’attività di supporto alla didattica al Politecnico, ho sentito il bisogno di intraprendere percorsi di studio in campi diversi di tipo olistico-energetico che, pur non essendo inerenti alla mia professione, non hanno potuto evitare di influenzarla come gli ingredienti messi in un grande paiolo. Tra le altre cose ho deciso di studiare feng shui, un’antica disciplina orientale, che mi affascina enormemente in quanto in grado di coniugare i movimenti energetici con la manipolazione dello spazio. Ah…e nel frattempo ho avuto anche una figlia, il che ovviamente ha minato le poche certezze che avevo e ribaltato l’ordine delle priorità. Da tutto ciò è derivata la mia convinzione che il fine dell’architettura debba essere il benessere di chi la vive. Non parlo solo di pulizia formale e necessità di bellezza nel quotidiano, ma anche di praticità, comodità e fluidità energetica, nel tentativo di rendere lo spazio a misura di chi lo vive.
Come per tutti i liberi professionisti ci sono stati momenti molto buoni, momenti peggiori, anche urfidi, grandi soddisfazioni, delusioni, errori, ansie, pianti di gioia, urla di rabbia e tanta fatica. Ma tutto fa brodo e al momento non rinnego nulla.
Liberi professionisti secondo me un po’ ci si nasce. Si tratta di una spinta interiore fondamentale per intraprendere questa strada, un desiderio di indipendenza con cui si convive che non tutti hanno la fortuna di poter esaudire.
Quindi ostinata da un lato e grata alla mia famiglia dall’altro, procedo ripetendo il noto moto: “Tirem innanz”!
❤
I MIEI CONSIGLI
Consigli per i momenti di crisi (che saranno innumerevoli ma mai insormontabili!)
1. Ricomincia dallo spazio attorno a te. In Feng Shui si dice che lo spazio in cui viviamo altro non sia che la rappresentazione fisica della nostra interiorità. Quindi quando devi iniziare un nuovo progetto e ti senti in una situazione di stallo creativo o di confusione mentale riparti dallo spazio in cui lavori e vivi. Riordina, pulisci, sposta mobili e dipingi pareti affidandoti al tuo istinto e vedrai che anche la tua mente ne trarrà giovamento. Se però non ti senti in grado di farlo da sola non temere di chiedere aiuto, magari anche affidandoti ad un professionista che sappia interpretare le tue necessità. E qui arriviamo al secondo consiglio…
2. Ognuno ha i propri talenti, fai di questi la base per costruire nuove alleanze. Io credo che ciascuno di noi possieda degli occhiali speciali che gli permettono di vedere cose che gli altri non possono vedere con gli occhiali che hanno ricevuto in dotazione. E allora quando ti sembra di girare a vuoto senza riuscire a trovare il bandolo della matassa, perché non chiedere aiuto a chi in alcune occasioni può scovarlo prima di te solo per il fatto che ha gli occhiali con il contrasto giusto? Sicuramente i tuoi occhiali in qualche altra occasione potranno tornare utili a lui!
3. Fai appello al tuo mago interiore. Infine… se ti sembra di essere in un vicolo cieco, di averle tentate tutte per risolvere una situazione senza alcun risultato, quando solo un miracolo può salvarti…beh…allora non ti rimane che la più grande risorsa a tua disposizione: il piccolo grande Harry Potter che vive in ognuno di noi. Lancia in alto verso il Cielo la tua richiesta di aiuto: se sarà umile, pura e RESPONSABILE vedrai che la Magia accadrà. Siamo tutti supereroi, basta prenderne consapevolezza.
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